Il sitoweb di Istvan Varga e Rozalia Makai

Istvan Gazdag Alcune esperienze vissute con i malati



"Poi, venuta la sera, gli presentarono molti indemoniati;
ed egli, con la parola, scacció gli spiriti e guarí tutti i malati,
affinché si adempise quel che fu detto per bocca del profeta Isaia:
Egli stesso ha preso le nostre infermitá,
ed ha portato le nostre malattie."
Matteo 8,16-17

Esempio 1:

La signora D. era ricoverata all'ospedale con il fuoco di Sant'Antonio. Dal momento che il nervo trigemino (V paio di nervi cranici) era stato colpito dalla malattia, l'occhio sinistro e la parte sinistra del viso (parte interna ed esterna) risultavano estremamente gonfi.
Al mio arrivo in ospedale per il turno della mattina, l'infermiera del turno della notte mi raccontó che la signora D. aveva talmente gridato per tutta la notte a causa dei dolori che l'intero reparto era rimasto sveglio.
Dato che nei giorni precedenti la signora D. mi aveva fatto delle domande riguardo alla mia fede - ne era venuta a conoscenza tramite la sua vicina di stanza - questa volta andai direttamente da lei. Presi il Nuovo Testamento dallo scaffale e le dissi di leggere l'ottavo capitolo del Vangelo secondo Matteo.
Circa un'ora piú tardi potei nuovamente andare da lei e le domandai se era riuscita a leggere il capitolo. Allorché mi disse che aveva letto il testo addirittura piú volte, le feci alcune domande specifiche. In base alle sue risposte potei verificare chiaramente che la signora non aveva solo letto e compreso il testo, ma anche che credeva a quello che aveva letto. Di conseguenza la invitai a pregare, ció che poi facemmo insieme. Dopodiché continuai il mio lavoro e, quando potei, passai a vedere come stava. Non appena mi vide, mi disse:
"i dolori sono spariti!"
Benché i medici le avessero detto che i dolori sarebbero passati man mano nel corso dei mesi seguenti (cosí sta scritto anche nei libri tecnici), poté essere rilasciata dall'ospedale giá dopo tre o quattro giorni.
Poco prima di partire per casa la incontrai nel corridoio del reparto e le dissi: "mi raccomando, non dimentichi la Parola di Dio!" Al che lei rispose gioiosamente:
"non si preoccupi, questo non lo dimenticheró mai piú!"
Circa due anni dopo mi capitó tra le mani il suo dossier: da allora non era piú stata ricoverata in ospedale.



Esempio 2:

"István, per favore vai dalla signora P. e parla con lei! Tu sai farlo meglio di me." - con queste parole un'infermiera mi venne incontro in un reparto chirurgico.
"Suo figlio sta per morire nel reparto di cure intense. Si é fatto un'overdose di droga, non si sa quale. I medici non possono fare nulla. Essi si aspettano che muoia tra breve, al massimo tra qualche ora. La signora P. ha paura di andare da lui."
Io le risposi che avevo bisogno del consenso dell'infermiera del reparto, visto che dovevo sbrigare del lavoro. Mentre stavamo entrando nella sala del reparto, l'infermiera del reparto mi diede praticamente lo stesso incarico dell'infermiera di prima. Cosí mi diressi verso la signora P. e le parlai per circa cinque minuti. Poi le domandai se voleva che pregassimo insieme. Dopo la preghiera mi disse che ora, se fossi andata con lei, avrebbe avuto il coraggio di andare al reparto di cure intense. Quando lo comunicai all'infermiera del reparto, essa mi disse di andare, che qualcun altro avrebbe ripreso il mio lavoro.
Quando ci accostammo al letto, il figlio non mostró alcuna reazione. Incoraggiai la madre a parlare lo stesso con lui, poi parlai io e infine pregammo insieme. Venni a sapere tempo piú tardi che due giorni dopo era stato trasferito in un altro ospedale e che il terzo giorno sua sorella aveva potuto riportarlo a casa.
L'accaduto mi causó dei grattacapi con l'équipe del reparto, perché alla presenza di tutti l'infermiera del reparto disse: "é cosí che bisogna agire!"



Esempio 3:

Era la fine di febbraio del 1999 quando un giovanotto mi diede un passaggio in macchina e, sorpreso, mi chiese: "Che cosa fai in Svizzera in questo periodo, sei turista?" Quando gli dissi che ero in viaggio per annunciare la Parola di Dio, replicó: "Allora ti porto dai miei genitori, sono credenti." Arrivammo abbastanza tardi, ed essi mi accolsero in modo molto scettico. Mentre mi venne portato qualcosa da mangiare e ci intrattenemmo, l'atmosfera si scaldó man mano. Allorché vennero a sapere che ero infermiere di professione, mi raccontarono che la madre, la signora C., stava per sottoporsi a un'operazione molto rischiosa. Tutti i medici in Svizzera e in Germania, eccetto uno, l'avevano avvertita del rischio dell'intervento.
Egli disse: "Ma anche cosí non potete continuare a vivere!"
Dovevano toglierle l'intero apparato riproduttivo, visto che nell'intera regione dell'addome presentava varie aderenze complicate, in piú aveva dei disturbi del ritmo cardiaco, ecc. Dissi loro che in base alla mia esperienza acquisita in sala operatoria potevo capire perfettamente l'atteggiamento dei medici, ma se volevano potevo leggere loro dalla Parola di Dio e raccontare loro per esperienza varie cose riguardo a questa situazione. Dato che acconsentirono, raccontai loro le esperienze fatte (vedi gli esempi elencati qui) e studiammo insieme la Sacra Scrittura per vari giorni, ogni giorno per piú ore. Tutto ció che riuscimmo a scoprire lo mettemmo in pratica, e per finire li invitai a riporre la propria fiducia in Dio, che Egli avrebbe fatto ció che ha promesso. Era domenica pomeriggio quando conducemmo la signora C. all'ospedale "St. Loup" a La Sarraz. Quando, il giorno dopo, suo marito tornó a casa, mi raccontó quanto segue:
la signora C. era stata portata in sala operatoria verso le ore 8.00. Allorché, giá verso mezzogiorno, essa era stata ricondotta nella propria stanza, tutte le infermiere si erano riunite sorprese. Esse domandarono tutte eccitate cosa fosse successo, visto che in precedenza i medici avevano stimato a 7-12 ore la durata dell'operazione. Tuttavia, la signora stessa venne a sapere quello che era successo soltanto quando, nel pomeriggio, il marito era giunto all'ospedale e uno dei medici, che avevano eseguito l'operazione, entrando nella stanza aveva detto:
"cara signora C., non riesco a capire, ma l'ho visto con i propri occhi, lei é del tutto in ordine, non é stato necessario operare. Abbiamo eseguito una laparoscopia, ma non abbiamo trovato nulla di ció che temevamo di trovare. Alla fine abbiamo fatto lo stesso qualcosa, devo peró sottolineare che non era necessario, perché volevamo sapere cosa stava succedendo. In una delle due ovaie abbiamo scoperto ancora un po' di liquido che volevamo analizzare. In effetti, visto che non é piú cosí giovane (a quel tempo aveva 56 anni) e non ha piú bisogno di quest'ovaia, l'abbiamo tolta".
Questo successe il lunedí. Il martedí la signora C. ci cuciná la cena a casa sua. Un mese dopo, nell'ambito dell'analisi di controllo, il suo medico disse: "Proprio oggi é stata qui nello studio medico uan giovane donna con gli stessi suoi disturbi, e non abbiamo alcuna speranza per lei. Anche per lei, signora C., non avevamo alcuna speranza; per me é un miracolo ció che le é accaduto". Era lo stesso medico che la signora C. incontró mesi pió tardi quando volle visitare la propria figlia in una clinica ostetrica. Quando la vide, le venne incontro, l'abbracció e le domandó:
"ha ringraziato Dio per quel che le é accaduto?"



Esempio 4:

Un giorno dovevo sbrigare una piccolezza in una stanza dove giacevano due pazienti di sesso femminile. Mentre mi voltai per uscire dalla stanza, una delle signore disse:
"Ci rallegriamo sempre quando viene da noi."
Totalmente sorpreso risposi: "Ma io non ho fatto nulla per voi!"
"No, questo no, ma la sua pace scende su di noi e questo ci fa tanto bene!" - ricevetti come risposta. Ció mi fece ricordare la Parola del Signore: "Quando entrerete nella casa, salutate. Se quella casa ne é degna, venga la vostra pace su di essa; se invece non ne é degna, la vostra pace torni a voi" (Matteo 10,12-13)



Esempio 5:

Quattro uomini (medici e infermieri) dovevano portare e fissare al letto un uomo anziano, ma assai robusto, che si agitava e urlava. Il mattino presto del giorno seguente la direzione del reparto mi mandó da solo da quell'uomo perché facessi il servizio mattutino. Potei prendermi tutto il tempo che volevo; infatti gli altri erano ben contenti di non dover entrare in quella stanza.
Mi misi a fianco del suo letto e per circa dieci minuti gli parlai di Dio e di Suo Figlio, Gesú Cristo. Poi sciolsi il fissaggio alle mani, ai piedi e all'addome. Lo curai da capo a piedi, lo misi a tavola e gli servii la colazione. Mentre mangiava, gli sistemai il letto.
In quel momento entró l'infermiera supplente del reparto nella stanza. Lei esclamó: "Cosa hai fatto con lui?" Le dissi sorridendo: "L'ho curato". Lei uscí dalla stanza e chiam? la direzione del reparto. Stentavano a credere a quello che stavano vedendo. L'uomo rimase a lungo in ospedale. Alcune settimane dopo ero seduto nella sala del reparto insieme ad alcune infermiere quando entró l'infermiera supplente del reparto. Lei parló con molto stupore di quell'uomo e disse: "Egli é seduto tranquillamente a letto e prega."



Esempio 6:

Per un certo tempo abitai presso un musicista militare a Grainau. Un giorno, mentre ero in preghiera, Dio mi comand? di andare sulla strada provinciale e di camminare in direzione di Garmisch-Partenkirchen. La distanza é di circa 6 km. Egli mi disse che chi mi avrebbe dato un passaggio si trovava in gravi difficoltá, ed Egli lo voleva aiutare. Inizialmente ignorai il tutto, ma dato che Dio insisteva, andai sulla strada. Feci l'autostop, ma per parecchio tempo nessuno mi diede un passaggio. Iniziai a dubitare e dissi:
"Signore, lascio che passino ancora 10 vetture e, se nessuna si ferma, me ne torno a casa. Partiró dal presupposto di aver ascoltato male."
La terza vettura che passó si fermó e mi diede un passaggio. Il conducente era un anziano che naturalmente mi domandó subito dove volessi andare e perché. Non ho mai riflettuto su cosa rispondere a domande del genere. Decisi semplicemente di raccontargli la ragione per la quale ero seduto nella sua vettura. Non osai nemmeno guardarlo. Dato, peró, che per un tempo prolungato egli non disse nulla, mi voltai lentamente verso di lui e vidi delle lacrime scendere lungo le sue guance.



Egli disse che voleva solo acquistare della birra, poi avremmo potuto andare a casa sua e conversare insieme. Dopo un po' di tempo che stavamo discorrendo, giunse a casa la moglie. Essa domandó sorpresa, chi fossi; quando venne a sapere come ero entrato in casa loro, scoppió in lacrime. Dopo essersi calmata un po', si rivolse a suo marito e gli disse:
"Ma il negozio dove compri sempre la birra é qui vicino. Perché oggi ti sei recato a Garmisch? Tu non hai mai dato un passaggio ad autostoppisti. Come mai lo hai fatto oggi?"
L'uomo non sapeva cosa rispondere a queste domande, e lui stesso era visibilmente sorpreso. Tempo dopo quando noi, alcuni credenti, eravamo riuniti a casa del musicista, giunse anche questa donna. Essa ci ascoltó tutto il tempo, poi ci pose una domanda: "ditemi, il Signore Gesú puó guarire anche me?" Le risposi:
"certo, se credi alla Sua Parola." Essa replicó: "io credo, pregate con me!"
Non sapevamo cosa avesse, ma pregammo insieme per lei.
Mire Dopo la preghiera le domandai se aveva avvertito qualcosa. La donna disse: "mentre pregavate sentii come un fuoco che attraversava la mia schiena."
In seguito non la vedemmo per circa 2 mesi. Una sera si trovava nuovamente nel nostro mezzo, quando un uomo inizió una terribile lite con noi. Egli affermava che oggi Dio non opera piú miracoli; questo sarebbe finito con la morte degli apostoli." Stavamo per rispondergli, ma la donna (allora aveva 72 anni) ci anticipó e gli disse:
"puoi dire ció che vuoi, ma un po' di tempo fa io ero qui ed ho ascoltato la Parola di Dio dalla Bibbia. I credenti qui presenti hanno pregato per me. Fino a quel momento ero costretta a portare un busto ortopedico senza il quale non sarei neanche stata in grado di rimanere in piedi talmente era distrutta la mia schiena (2 vertebre). Quando tornai a casa tolsi il busto e da allora non ne ho piú bisogno. Lo mostrai al mio medico di famiglia, al che egli disse:
"Non ho mai visto una cosa simile!"
Soltanto allora venimmo a sapere di quale male soffrisse e di quello che Dio aveva operato nella sua vita.



Esempio 7:

L'apostolo Paolo pose ai Galati una domanda essenziale per ricordare loro qualcosa di fondamentale, di indispensabile:
"Colui dunque che vi somministra lo Spirito e opera miracoli tra di voi, lo fa per mezzo delle opere della legge o con la predicazione della fede?" (Galati 3:5) A questa domanda i Galati non potevano che dare una risposta, la quale vale anche per tutti noi.
"Dio opera tra di noi attraverso la predicazione della fede." Se dunque viene predicata la Parola di Dio, vi sono soltanto due possibilitá:
"A Listra c'era un uomo che, paralizzato ai piedi, se ne stava sempre seduto e, siccome era zoppo fin dalla nascita, non aveva mai potuto camminare. Egli ud? parlare Paolo; il quale, fissati gli occhi su di lui, e vedendo che aveva fede per essere guarito, disse ad alta voce: "Alzati in piedi". Ed egli saltó su, e si mise a camminare." (Atti degli Apostoli 14:8-10)

Questa é una possibilitá, ed anche l'unica attraverso la quale possiamo ricevere aiuto da Dio. La seconda possibilitá la vediamo purtroppo nella storia del popolo d'Israele:
"Poiché a noi come a loro é stata annunziata una buona notizia; a loro peró la parola della predicazione non giov? a nulla non essendo stata assimilata per fede da quelli che l'avevano ascoltata." (Ebrei 4:2)

Ho vissuto entrambe le possibilit? in una donna che mi aveva fatto chiamare da altri credenti. Quando giunsi da lei, giaceva nel letto con forti dolori (coliche renali). Nella stanza si trovavano alcune persone, e iniziammo a conversare. Vi erano idee ed opinioni diverse, non riuscimmo proprio ad avanzare. Lo Spirito di Dio mi guidó a dire alla signora che, se avessi imposto le mani su di lei nel nome del Signore Gesú (conformemente al passaggio in Marco 16:17-18!), i dolori sarebbero spariti istantaneamente. Lei acconsentí. Mi alzai e feci come le avevo detto in precedenza. Nel momento in cui la toccai, scomparvero i dolori. Lei era molto sorpresa e con voce allegra spieg? di aver sperimentato sollievo istantaneamente.

Tuttavia, all'improvviso l'aspetto del suo viso mutó, e con aria dura esclamó:
"Io sono cattolica e resto cattolica! Io non abbandono la mia fede!, ecc."Mentre parlava ancora tornarono i dolori. É proprio veritiera la Parola di Dio:
"Or senza fede é impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli é, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano." (Ebrei 11:6)


Se LO cerchiamo seriamente, non possiamo, come questa signora, determinare autonomamente quello che vogliamo credere - in quest'ambito verosimilmente la maggior parte delle persone commette un grosso errore, persino quando hanno una certa fede in Dio -, ma dobbiamo credere a ció che EGLI dice! Come anche il Signore Gesú dice:
"Voi siete miei amici, se fate le cose che io comando." (Giovanni 15:14)
Egli chiama suoi amici soltanto coloro che GLI ubbidiscono! Se LUI non é il mio SIGNORE, allora non sono neppure suo amico! In questo caso non vale per me neanche la minima delle sue promesse! I dolori riapparvero immediatamente! Il Signore Gesú dice persino a un paralitico che aveva guarito:
"Ecco, tu sei guarito; non peccare piú, ché non ti accada di peggio." (Giovanni 5:14)
Il "peccare" non significa necessariamente che stiamo facendo qualcosa di criminoso, ma semplicemente che seguiamo la nostra strada. Se, peró, facciamo ció che EGLI dice - cioé se seguiamo la SUA STRADA -, allora siamo definitivamente SUOI AMICI! Allora ci verrá detto:
"Carissimi, se il nostro cuore non ci condanna, abbiamo fiducia davanti a Dio; e qualunque cosa chiediamo la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo ció che gli é gradito." (1. Giovanni 3:21-22)
Se ci troviamo nel bisogno, non dovremmo chiedere aiuto a destra e a sinistra, ma ubbidir GLI:
"Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi daró riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo é dolce e il mio carico é leggero." (Matteo 11:28-30)

"Gesú Cristo é lo stesso ieri, oggi e in eterno." Ebrei 13:8



PS: Affinché nessuno abbia un'opinione troppo alta di me, vorrei concludere con le parole dell'apostolo Paolo:
"Non oserei infatti parlare di cose che Cristo non avesse operato per mio mezzo allo scopo di condurre i pagani all'ubbidienza, con parole e opere, con la potenza di segni e di prodigi, con la potenza dello Spirito Santo. ..." (Romani 15:18-19).
Di conseguenza, tutto l'onore spetta a Dio soltanto e al suo figlio Gesú Cristo. Le testimonianze presentate in queste pagine hanno unicamente lo scopo di sottolineare che Gesú Cristo vive e che intende mostrarci che la Bibbia é la Parola di Dio, per cui possiamo e dobbiamo fare affidamento su di essa in ogni situazione - dunque non solo per quanto concerne le malattie. Chiunque lo abbia fatto veramente, non é stato deluso.